Fabio Viale

Seduto davanti allo specchio, nella camera da letto situata al secondo piano,
era intento ad abbozzare le linee del proprio viso: le guance scarne, con
l’ossatura prominente, la fronte ampia e piatta, le orecchie dall’attaccatura
eccessivamente arretrata, i capelli scuri che venivano avanti in ciocche
ricciute e disordinate, i grandi occhi color d’ambra sulle palpebre pesanti.

— I miei lineamenti non sono ben disegnati — pensò il fanciullo tredicenne,
immerso in una seria concentrazione. — La testa è sproporzionata, con la
fronte che sopravanza la bocca e il mento. Qualcuno avrebbe dovuto usare
un filo a piombo.

Irving Stone
Il tormento e l’estasi-Il romanzo di Michelangelo

Fabio Viale, nato a Cuneo nel 1975 si è accostato molto presto alla scultura, riuscendo a gestire con disinvoltura un approccio sempre in divenire con questa disciplina artistica affascinante e in “presa diretta” con la materia.

La ricerca della variabilità e dell’interpretazione di un pensiero che prende nuova forma nel momento in cui l’opera si definisce in uno spazio preciso guidano Fabio Viale verso rappresentazioni in costante equilibrio dove si evince la leggerezza della materia, quasi a richiamare un movimento insito nella stessa pronta ad essere esplorata e a prendere nuova vita Scultore e “cultore del marmo” con uno sguardo alla classicità, ma proiettato verso nuove sperimentazioni anche oltre il concettuale,  Fabio Viale lavora e trasforma il marmo per trarre da esso nuova vita attraverso opere che passano dalla semplicità alla complessità dove respirare eleganza e leggerezza, ma anche forza e dinamismo.

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